Manca circa un anno alla fine programmata di Windows 10: il 14 ottobre 2025 Microsoft interromperà il supporto per questa versione del sistema operativo, il che significa nessuna assistenza tecnica, nessun nuovo aggiornamento di funzionalità e, quel che più conta, nessuna patch per eventuali bug e vulnerabilità. C’è ancora tempo per traghettare l’utenza su Windows 11, ma il lavoro di comunicazione e persuasione sarà impegnativo per Microsoft, considerando che attualmente la piattaforma ha una penetrazione di poco superiore al 33%, in base ai rilevamenti di Statcounter.
Windows 10 ha una larga maggioranza, quasi il 62,75%, ma quel che è degno di nota è il residuo di utenti rimasti su versioni del sistema operativo non più supportate, in particolare Windows 7 (2,8%) e in minima parte Windows 8, Vista e XP ( sotto l’1%). Percentuali piccole ma non insignificanti, che corrispondono a circa 50 milioni di utenti, e che hanno spinto Microsoft a modificare le proprie policy sulle versioni non più supportate. In sordina, senza annunci (ma lo ha segnalato il sito di Neowin), l’azienda ha aggiornato la relativa pagina di informazioni scrivendo che “i dispositivi che eseguono una versione non supportata di WIndows continueranno a funzionare, ma Microsoft non fornisce alcun supporto tecnico per qualsiasi problema, aggiornamenti software, aggiornamenti o correttivi di sicurezza”.
Complessivamente, come segnala Forbes, nel mondo ci sono circa 900 milioni di Pc Windows 10 ( regolarmente funzionanti e connessi alla Rete) che dovrebbero installare l’ultima versione del sistema operativo entro un anno. Per i 50 milioni di “nostalgici”, invece, abbandonare le versioni non più supportate dovrebbe essere un’urgenza. Ma più che nostalgia, distrazione o resistenza al cambiamento, in molti casi la ragione del mancato update è l’impossibilità di passare a Windows 11 su macchine datate, che non hanno i requisiti hardware necessari. Per cambiare sistema operativo, insomma, si dovrebbe cambiare Pc e questo è un costo che molti utenti e aziende non vogliono o non possono sostenere.
Tra le novità in arrivo nel mondo Windows, sui Pc che rientrano nelle specifiche Copilot Plus, con processori Intel e Amd, debutterà prossimamente la già annunciata e discussa funzione Recall, in versione riveduta e corretta al fine di garantire più privacy e sicurezza. Recall è sostanzialmente una “memoria fotografica” che, interrogata con linguaggio naturale, può mostrare all’utente uno screenshot dell’attività che stava svolgendo, delle applicazioni, dei documenti modificati, delle pagine Web visitate in un preciso momento.
Per arginare le critiche ricevute dopo l’iniziale lancio di Recall, Microsoft ha reso questa funzione opzionale, cioè attivabile tramite opt-in, anziché attiva di default, e volendo è anche possibile rimuoverla dal Pc. Nella nuova versione, inoltre, il database che memorizza le schermate è totalmente crittografato e le sue chiavi vengono memorizzate nel chip Trusted Platform Module (Tpm). Come ulteriore misura di sicurezza, per accedere ai dati viene richiesta una autenticazione biometrica o tramite Pin, con lo strumento Windows Hello.