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Appian vede nel low-code la soluzione allo skill shortage

Al via il programma di formazione #lowcode4all, teso a democratizzare lo sviluppo software. Process mining, data fabric e gestione intelligente dei documenti sono altri temi al centro dell'ultimo Appian World.

Pubblicato il 03 maggio 2022 da Roberto Bonino

Che piaccia o no, Appian World è di fatto l’evento annuale che più di tutti serve a fare il punto sull’evoluzione degli sviluppi low-code. Il menu dell’edizione 2022, tornata in presenza per chi ha voluto confluire a Miami (ma la fruizione virtuale non è stata certo abbandonata), è stato ricco e la tecnologia, pur non essendo mancata all’appello, ha lasciato spazio a considerazioni e iniziative per certi versi più culturali e di sensibilizzazione.

L’esempio più calzante arriva da #lowcode4all, un nuovo programma di formazione, costruito su 1.000 borse di studio per “sviluppatori alle prime armi”, che desiderano ottenere una certificazione di "Certified Associated Developers" durante l'anno 2022. L’iniziativa è stata lanciata per ora negli Usa, dove peraltro si lamenta una carenza di almeno 1,4 milioni di ingegneri del software secondo Morgan Stanley, amplificatasi con la pandemia. Tuttavia, Paul Maguire, direttore delle operazioni Emea e Asia-Pacifico di Appian, ha già previsto di portare il programma a livello internazionale: “Dimostreremo da subito il valore del programma e poi lo espanderemo a livello internazionale entro la fine dell'anno".

Di fatto, dietro #lowcode4all, si cela la volontà del vendor di democratizzare il low-code, a vantaggio primariamente dei propri partner. Se, infatti, da un lato il Ceo di Appian, Matt Calkins, ha puntualizzato: “L'economia globale ha bisogno di più sviluppatori. La facilità di apprendimento del low-code consente alle persone di scalare e far crescere le proprie competenze", dall’altro l’azienda ha anche indicato che i partecipanti al programma avranno accesso ai recruiter attraverso la rete di partner di assunzione lowcode4all.

 

Matt Calkins, Ceo di Appian

 

Democratizzazione sì, insomma, ma ben controllata. D’altra parte, Appian fa leva su numeri più che lusinghieri. Calkins ha indicato che il numero di connessioni alla piattaforma è quadruplicato in un anno e che i processi in esecuzione sono arrivati a 4,5 miliardi nel 2022, moltiplicandosi di 25 volte dal tempo della quotazione in Borsa, avvenuta nel 2017. Il Ceo è tornato anche sull’acquisizione dello scorso anno di Lana Labs, che ha permesso di annunciare, all’inizio del 2022, Appian Process Mining, con l’obiettivo di rimuovere i principali punti di attrito nel processo di mining “in modo che i clienti possano concentrarsi maggiormente sul miglioramento e sull'automazione dei flussi di lavoro. Si tratta di una svolta nell'esplorazione dei processi, che collega la diagnosi all'azione. Passare dal passato al futuro, nello stesso ambiente, rappresenta un punto di svolta nel processo di estrazione”.

Dall’organizzazione dei dati all’impatto sull’ambiente

Ciò che seguirà nell’evoluzione del vendor dovrà essere improntato al concetto di semplicità. Adam Glaser, senior vice presidente engineering, ha affermato il desiderio di offrire "un'esperienza di sviluppo low-code per la creazione di interfacce Web e dispositivi mobili e policy aziendali scalabili, flussi di lavoro dinamici e tutto le funzionalità DevOps di cui le aziende hanno bisogno per testare, distribuire, monitorare e ottimizzare in modo sicuro le proprie applicazioni utilizzando un ambiente data fabric”. Questo può avvenire tramite il servizio Records, che “consente di organizzare i dati, ovunque risiedano, in informazioni strutturate e fruibili. Records è progettato per unificare i dati aziendali in un data fabric, dove tutto viene aggregato in un unico modello". Il manager ha anche parlato dell'elaborazione dei documenti basata sull'intelligenza artificiale, con la soluzione Idp (Intelligent Document Processing), spiegata con casi d’uso come l’utilizzo di fatture che possono essere integrate in un modello opportunamente addestrato per comprendere tutti i campi di dati di una pagina. Gli utenti troveranno funzionalità Ocr (Optical Character Recognition) migliorate con Idp nella versione 22.2, prevista in uscita a fine maggio.

Carbon neutrality, attuazione di politiche di Csr (responsabilità sociale d'impresa) o rispetto delle normative in evoluzione, sono altri punti su cui Appian cerca di evolversi, per soddisfare le richieste delle aziende. Il vendor ritiene che il low-code possa “migliorare la propria sostenibilità integrando rapidamente le fonti di dati relative alla Csr, adattandosi a normative in continua evoluzione, fornendo visibilità, controllo e udibilità e integrando gli indicatori nei processi operativi", ha spiegato Michael Heffner, vicepresidente Solutions and Industry Go to Market di Appian.

 

Adam Glaser, senior vice president engineering di Appian

 

 

Tag: sviluppatori, data fabric, appian, low-code, csr, process mining, document processing

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