26/10/2022 di Redazione

Arrow consiglia: mai remare contro i cambiamenti. Non conviene

Torna in presenza la University del distributore, che invita il canale a non ostacolare i cambiamenti del mercato: cavalcandoli si possono ricavare importanti e nuove opportunità di business

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Il mondo cambia, e se si fa resistenza al cambiamento ci si rimette sempre. O, nel peggiore dei casi, ci si estingue. Lo dice Darwin, ma in qualche modo anche Arrow fa sua la teoria della necessità di adattarsi ai cambiamenti, del mercato in questo caso, e di sfruttarli, incontrando rivenditori e system integrator alla propria University annuale al grido di “Ride the Change”. 

È una Arrow University che finalmente dopo 3 anni riprende in presenza quella che il distributore ha recentemente tenuto vicino a Verona, rispondendo all’esigenza di confronto, incontro, formazione degli oltre 400 presenti, i quali hanno potuto incontrare i rappresentanti di ben 31 vendor sponsor e partecipare alle sessioni di training che si sono susseguite per tutta la giornata nelle tante aule del centro congressi di Villa Quaranta. 

Arrow: attenzione ai cambiamenti e sfruttarne gli effetti negativi
Ride the Change non solo per seguire la normale evoluzione del mercato ma, soprattutto ora, che stiamo vivendo un momento di grande cambiamento dettato dalla concomitanza di più cause, cavalcarlo proprio per trarne opportunità”, dichiara Michele Puccio, country manager di Arrow Enterprise Computing Solutions per l’Italia. “A volte il cambiamento porta a introdurre delle novità, ma non sempre queste contribuiscono a evolvere se non si sfruttano gli effetti positivi del cambiamento e, anzi, li si vanifica”.

 

Michele Puccio, country manager di Arrow ECS per l’Italia

 

E viene in mente la DAD, giusto per fare un esempio, “apparecchiata” in fretta per fare fronte all’emergenza Covid e ora, con le aule universitarie piene, troppo piene, non viene sfruttata per una strategica didattica a distanza che possa essere alternativa o a supporto di quella tradizionale.  “Il cambiamento già c’è stato e continua a esserci, e se non lo si cavalca, si creano soltanto delle frizioni negative” ribadisce Puccio.

I cambiamenti, grazie alle tecnologie, toccano gli aspetti socio-economici del Paese. E di Arrow stessa
E sono cambiamenti che vanno a toccare il Paese anche dal punto di vista culturale e sociologico. La maggior parte aziende ha infatti rivisto la gestione delle presenze e il rapporto con dipendenti, clienti e fornitori. Molti lavorano da remoto. Anche molto remoto, andando addirittura a cambiare le esigenze di spostamenti e immigrazione SUD-NORD, potendo lavorare dalla propria Regione, pur mantenendo i rapporti con i colleghi dall’altra parte d’Italia. 

Anche noi di Arrow possiamo ormai definirci come azienda estesa. ancora più internazionale di prima, alla quale oggi contribuisce un team che lavora dal Marocco, a Casa Blanca, e che gestisce i servizi per le diverse country”, aggiunge Puccio.

Più spazio al cloud. E i rivenditori apprezzano
Un cambio di paradigma sul mercato che il distributore verifica anche attraverso l’aumento dei reseller che accedono ad ArrowSphere, la propria piattaforma di “brokeraggio” per i servizi cloud, che a 3 anni dal suo lancio conta oggi moltissimi utilizzatori, i quali trovano l'offerta di molteplici vendor. Una crescita veloce dell’utilizzo che ha coinciso proprio con il momento storico in cui i servizi cloud erano diventati di primaria importanza per la continuità del business. 

Si tratta di un risultato estremamente positivo, che ha portato key system integrator clienti di Arrow a utilizzarla come propria piattaforma brandizzata per l’offerta di servizi ai loro clienti finali, mettendoli in grado di automatizzare operazioni ripetitive quali la gestione di licenze e costi. 

Cambiato è quindi l’approccio all’offerta, ma in tre anni, dall’ultima Arrow University in presenza, a cambiare molto è stata anche la richiesta di global delivery per l’hardware, con le nuove regolamentazioni import/export e i nuovi sistemi di dogana, appesantiti dall’attuale situazione geopolitica.

E cambiati sono anche i servizi rivolti ai system integrator. Come la formazione, che si è spostata molto sull’online rispetto a prima dove si privilegiava il training in aula, inizialmente in sostituzione, in gestione emergenziale, ora sinergica, in un approccio strategico al trasferimento e alla creazione di competenze di alto livello.

Nuove esigenze cambiano la proposta di servizi
Cambiamenti che Arrow evidenzia come nuove modalità che ormai il mercato spontaneamente riconosce per interpretare l’offerta, i servizi, i rapporti tra distributore e reseller e tra questi e i clienti finali. E allora non bisogna ignorarli.

Da qui le nuove iniziative personalizzate per la formazione, con Arrow TUO, un servizio di training on demand per seguire passo passo i system integrator che intendono iniziare percorsi di business su nuove tecnologie, affiancati da consulenti che curano tutti vari passaggi, delivery compresa. 

Ripensata anche la gestione dei temi tecnologici dell’offerta Arrow, dapprima organizzata in pillar separati (Cloud, Data Center, Security, Networking e Servizi) che ora, con l’aumento progressivo delle complessità dei progetti e dell’integrazione tecnologica richiesta dal mercato, si dispone principalmente su due grandi business unit: Net-Sec, che unisce l’offerta networking con quella riferita alle soluzioni di sicurezza IT, e la divisione Data Center, con la parte Cloud e Servizi che diventa ormai trasversale su tutti i temi. 

 

Due divisioni per 50 brand. Con cloud e servizi trasversali

Sono cinquanta, a oggi, i brand distribuiti, la maggior parte dei quali popolano la divisione Net-Sec. “Stiamo lavorando in continuazione per un ampliamento e affinamento del portafoglio d’offerta”, assicura Puccio. “Prossimamente andremo ad affrontare il commercial, seguendo i trend che il mercato sta mostrando, e porremo attenzione agli aspetti di Intelligenza Artificiale, che con la sua “fame” di potenza computazionale si rivelerà molto presto il vero motore per la vendita del cloud”. 

Quattro gli ultimi nuovi brand entrati a far parte del listino Arrow:  Prolion, con una soluzione di protezione dai ransomware dei dati nel data center; Cyberefund, un servizio assicurativo per il mobile; i server Xfusion e, infine, Quest Software. 

Alla University, tra i tanti brand che hanno aderito all’iniziativa, abbiamo raccolto le impressioni di alcuni di loro.  Eccoli di seguito:

 

 

Andrea Martintoni, Partner Business Manager Italy, Greece, Turkey di CyberRes
 
"Con Arrow cerchiamo di posizionare correttamente il prodotto, creare una community e spingere sui concetti della protezione del dato, dell’identità e delle applicazioni. Con una flessibilità tale da interagire indifferentemente con partner di piccole o grandi dimensioni, anche grazie alla nostra offerta MSP".  
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Maddalena Pellegrini, EMEA South sales director di RSA NetWitness

"Ci focalizziamo sulla trheat detection e response, con un concetto di Xdr nato dall’integrazione di più fonti che mettono a fattor comune log management, analisi rete e di end point. Siamo orientati verso le aziende enterprise e la PA,  più sensibili verso questo tipo di investimenti, ma, grazie ai partner, non trascuriamo le medie imprese, che hanno le stesse esigenze di soluzioni di sicurezza delle grandi, ma tagliate sulle loro capacità di investimento".

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Gianluca Marcellino, channel manager di Quest Software
 
"Rappresentiamo l’ISV di riferimento per i partner che intendono operare sulle infrastrutture Microsoft. Dai rivenditori puri, ai grandi system integrator mondiali fino agli outsourcer, ossia quegli hoster che erogano servizi gestiti e a valore che devono adattare le infrastrutture ibride per i propri clienti. Senza tralasciare gli MSP".
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Lorenzo Giudici, regional sales manager Italy & Malta, divisione Identity & Access Management di Thales
 
È da 15 anni che abbiamo relazioni con Arrow, che ci fornisce un supporto importante di pre vendita e di risposte al canale, con spiccate competenze tecniche e molto verticali sulla security utili per consentirci di raggiungere i partner geograficamente distribuiti. Tendiamo, infatti, ad avere non molti partner, ma ben distribuiti sul territorio, a copertura prevalentemente dei mercati della PA e della Sanità, ma anche della media azienda per la parte di access management".
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Gastone Nencini, country manager Trend Micro Italia
 
"Trend Micro è una società presente da 35 anni sul mercato che si è sempre occupata di content security. Ma abbiamo saputo anche adattarci ai cambiamenti del mercato, dove le aziende chiedono risposte all’aumento progressivo della superficie di attacco a cui sono sottoposte. Per questo oggi abbiamo ampliato l’offerta prodotti anche verso l’IoT, un ambito che stiamo integrando all’interno della piattaforma di security unica Trend Micro One".
 
 

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