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Epson abbandona le laser per le inkjet. Con “freddezza”

Epson rinuncia alla tecnologia laser e per non alzare la "febbre" del pianeta e impronta una roadmap prodotti interamente orientata all’inkjet. Presentata la WorkForce Enterprise AM-C4000

Pubblicato il 01 dicembre 2022 da Loris Frezzato

Da anni il messaggio che Epson passa al mercato è improntato alla riduzione al minimo delle emissioni termiche dei suoi prodotti. Al punto di ingaggiare spesso ghiacciai e ambienti artici come testimonial nel reclamizzare i propri prodotti basati sulla tecnologia a freddo Precision Core, a riprova di un impegno, corroborato da dati e iniziative, che punta a non contribuire con la propria attività e con l’uso dei propri prodotti, all’innalzamento del surriscaldamento globale. Oggi il termostato di Epson si abbassa ulteriormente con l’annuncio da parte del vendor della dismissione della vendita e distribuzione a livello mondiale dei modelli laser dei propri prodotti.

Una scelta sostenibile, e costosa, che parte da lontano. “Si tratta di un approccio coerente con il nostro percorso legato alla sostenibilità che nasce da molto lontano”, commenta Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia. “Epson da sempre pone una particolare attenzione all’impatto ecologico delle proprie attività, impostando già dal 1942 una strategia di controllo delle polluzioni per i propri siti produttivi, che oggi contano 13 centri, per un totale di 70.000 dipendenti. Una scelta, quella di oggi, che è figlia di un investimento negli anni di ben 700 milioni di euro”. 

 
 

Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia

 

Un impegno che si è declinato anche nella riduzione degli sprechi i processi di produzione, intervenendo anche sulla dimensione dei prodotti per aumentarne la sostenibilità sia nella logistica sia nello storage sia nell’allocamento in azienda dei prodotti

Il mercato è sempre più orientato all'inkjet

La decisione di seguire unicamente la tecnologia inkjet a freddo segue il trend indicato da Idc, che segnala in Italia una crescita del 10% nel 2022, nonostante un calo progressivo del 5% (CAGR entro il 2026) della stampa da ufficio a causa della crescente digitalizzazione dei processi. Con una quota dell’inkjet in crescita: nel 2021 era il 22% del mercato delle stampanti e si prevede nel 2026 sarlirà al 28%.

Una ricerca, sempre di Idc, segnala che Il 63% delle aziende italiane ha acquistato una macchina inkjet business negli ultimi mesi, nel 35% dei casi per sostituzione di altre stampanti a getto d’inchiostro e nel 26% al posto di una laser. Con attenzione particolare (20%) ai temi della sostenibilità, sia per il risparmio energetico sia per l’uso ecologico dei consumabili. 

 

Luca Motta, head of sales Office Print di Epson Italia

 

“Il nostro mercato aveva un ‘buco’ tra le macchine inkjet comprese tra 31 e 60 ppm”; interviene Luca Motta, head of sales Office Print di Epson Italia. “Un vuoto che oggi riusciamo a colmare con la nuova serie di stampanti WorkForce Enterprise AM-C4000 (C5000 e C6000 in base alle velocità), che riducono gli ingombri sia di volumi sia di peso, con vantaggi importanti anche per il canale dei partner che si devono occupare del trasporto e delle installazioni. Si tratta di macchine che utilizzano nuove cartucce in grado di assicurare maggiori volumi di stampa: 50.000 pagine in bianco e nero e 31.000 pagine a colori. Sono macchine che vengono vendute corredate da un kit di inchiostro incluso e che hanno un nuovo percorso semplificato della carta per evitare gli inceppamenti e di un nuovo display in grado di mostrare anche il consumo energetico, che è di pochi watt, basti tenere conto che sei macchine di questo tipo consumano quanto una sola laser”.

 
 

 

 

 Epson WorkForce Enterprise AM-C4000

 

Con queste macchine, Epson intende sviluppare il mercato su quei partner che hanno già un installato e possono sostituirlo con questa nuova tecnologia, portando il messaggio dei grandi vantaggi che l’inkjet a freddo può garantire all’interno della stampa da ufficio. 

Optimization Report, grazie a un tool per misurare il risparmio Eco

“Il mercato si arricchisce anche di tutta una serie di servizi, per poter dare nel suo complesso una risposta ai clienti che sia allineata ai criteri di sostenibilità”, riprende Motta. “A disposizione dei nostri partner, vi è inoltre l’Optimization Report, un tool scaricabile gratuitamente dal nostro sito che consente di effettuare l’analisi del parco installato del cliente e comparare il risparmio ottenibile nel caso venissero installate macchine inkjet heat-free di Epson, valutando sia la parte energetica, sia la riduzione di Co2, riduzione sprechi e manutenzione. Il risultato è un documento di 14 pagine che le aziende stesse possono inserire all’interno del proprio bilancio di sostenibilità”.

 
Tag: inkjet, stampanti, sostenibilità, stampa laser

INKJET

  • Epson abbandona le laser per le inkjet. Con “freddezza”
  • La stampa di produzione cambia prospettive nel post-pandemia
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  • Stampa a colori più economica con le nuove Hp OfficeJet Pro
  • Con Epson WorkForce una cartuccia basta per 84mila pagine

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