17/04/2020 di Redazione

Facebook sfodera altre armi per sconfiggere i falsi miti sul covid-19

Debutteranno nelle prossime settimane sul social network nuovi messaggi che indirizzano verso il sito dell’Oms chi abbia interagito con fake news sul coronavirus.

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Il coronavirus, con tutto il suo contorno di teorie del complotto e fake news, ha reso ancor più aspra l’annosa lotta tra Facebook e i diffusori di disinformazione. Da settimane l’azienda di Mark Zuckerberg si è attivata con diverse iniziative di contrasto alle bufale riguardanti il virus, la sua presunta origine, le modalità di contagio e di prevenzione del contagio, iniziative che sia riguardano direttamente il social network sia coinvolgono le sue applicazioni “cugine”, cioè Messenger, Instagram e Whatsapp. 

 

Oltre ad aver messo in primo piano nel News Feed le fonti giornalistiche e mediche attendibili, l’azienda ha lavorato con le società esterne di fact-checking a cui si appoggia (una sessantina nel mondo) per rimuovere i contenuti ingannevoli riguardanti il virus e la malattia.  A quest’opera si aggiungono poi le risorse economiche messe in campo: un programma di sovvenzioni da un milione di dollari, di cui recentemente sono stati annunciati i primi beneficiari

 

“Una volta che un contenuto viene giudicato falso dai fact-checker”, spiega in una nota scritta Guy Rosen, vice president Integrity di Facebook, “ne riduciamo la distribuzione e mostriamo delle etichette di avvertimento per dare più contesto. Sulla base di un fact-check, siamo in grado di attivare metodi di rilevamento delle similitudini che identificano i duplicati di storie già smentite”. Nel mese di marzo sono stati apposti avvisi di contenuto-bufala su circa quattromila articoli sottoposti a verifiche, ed effettivamente nel 95% dei casi, una volta visualizzata la notifica, gli utenti hanno evitato di cliccare. Tra le centinaia di migliaia di notizie fasulle eliminate spiccano le fake news sull’uso della candeggina spacciata come cura per il covid-19 e le teorie sull’inutilità del distanziamento sociale.

 

La lotta di Facebook continua. Nei News Feed di chi ha interagito con contenuti di disinformazione (con un like, un commento o una condivisione) nelle prossime settimane inizieranno a comparire ulteriori messaggi che rimandano al sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e più precisamente a una pagina che sfata i falsi miti sul coronavirus. Ultimo, in ordine di nascita, quello improbabilissimo sul presunto ruolo del 5G nella diffusione dei contagi, e ancora le bufale sull’efficacia anti-coronavirus di bagni caldi, del clima invernale o delle soluzioni saline per la decongestione delle vie nasali. 

 

 

Un’aggiunta già effettiva (ma solo negli Stati Uniti) e recente è invece quella della sezione “Get the Facts” all’interno del Centro informazioni sul covid-19 lanciato nel mese di marzo. “Con l'evolversi di questa pandemia”, assicura Rosen, “continueremo a concentrarci sui modi più efficaci per tenere fuori dalle nostre app le informazioni errate e le bufale pericolose che circolano su covid-19 e per garantire che le persone abbiano informazioni credibili da parte di esperti sanitari, così da poter rimanere al sicuro e informate”.

 

 

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