06/07/2021 di Redazione

Industria e ambiente, le sfide del 5G (in cerca di spettro)

Quali sono gli ostacoli da superare e quali le opportunità per la banda larga e per le reti mobili di quinta generazione? Ne parliamo con Emanuele Iannetti, presidente e amministratore delegato di Ericsson in Italia.

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Quali sono le sfide e le opportunità del 5G? Siamo reduci da una grande crisi sanitaria, sociale ed economica, non ancora risolta. Le infrastrutture di rete, e in particolare il 5G, rappresentano un tassello fondamentale nel mosaico di un’Italia più moderna e competitiva, ma esistono ostacoli da superare. Ne abbiamo discusso con Emanuele Iannetti, presidente e amministratore delegato di Ericsson in Italia.

 

Qual è il suo giudizio sul Pnrr in relazione alle infrastrutture di telecomunicazione?
 

Emanuele Iannetti: Il Pnrr rappresenta un’opportunità unica per l’Italia, che sta predisponendo misure epocali per rilanciare l’economia e accompagnare il Paese verso un percorso di transizione digitale ed ecologica. Il piano introduce investimenti relativi alle reti ultraveloci che fanno ben sperare per il futuro del 5G, la più importante piattaforma di open innovation, determinante per sostenere una ripresa economica inclusiva e accelerare la trasformazione digitale delle industrie e della Pubblica Amministrazione. 

Che cosa ostacola una più ampia diffusione della banda larga?

 

E. I. Il Decreto Legge 77 del 31 maggio 2021 introduce misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure utili alla realizzazione delle infrastrutture.  Qui, un importante vincolo da superare attiene alla disciplina dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici. Le restrizioni che in questi anni l’Italia si è data rispetto alla media europea costituiscono, in molte aree del Paese, un impedimento alla realizzazione di nuove reti mobili e quindi un limite alla competitività del sistema produttivo nazionale. Con i limiti armonizzati agli standard europei, già ampiamente cautelativi, l’Italia avrebbe una rete 5G all’altezza di quelle in via di realizzazione in altri Paesi.

 

Emanuele Iannetti, presidente e amministratore delegato di Ericsson in Italia

 

Ci aiuta a fare il punto sul 5G in Italia? 

 

E. I. Gli abbonamenti 5G nel mondo aumentano al ritmo di un milione al giorno, un tasso di adozione che non ha precedenti. Rspetto al Nord America e alla Cina, l’Europa ha avuto un inizio più lento, con la metà dei Paesi che devono ancora lanciare il 5G o non hanno ancora assegnato lo spettro. Occorre l’impegno di tutti per recuperare questo gap tecnologico che diventa anche di competitività industriale. Concordo con la visione del Ministro Colao: continuando a lavorare al meglio, nei prossimi cinque anni potremo avere una delle reti in fibra e copertura 5G tra le migliori d’Europa.

Secondo OpenSignal, in Italia gli utenti smartphone passano già il 10% del tempo di navigazione su rete 5G. Questo è un segnale importante per gli operatori, che hanno ora la grande opportunità di accelerare i piani di copertura 5G per indirizzare la domanda crescente. 

 

Che impatto avranno le nuove infrastrutture a banda larga sull’industria manifatturiera?

 

E. I. L’adozione del 5G in ambito industriale rappresenta un elemento di differenziazione nello scenario competitivo globale. Recentemente Ericsson e Telefonica hanno realizzato una rete 5G per la Factory 56 di Mercedes-Benz, un moderno stabilimento vicino a Stoccarda che ridefinisce gli standard in termini automazione ed efficienza energetica, permettendo a persone e robot di comunicare in tempo reale e in modo intelligente e sicuro. Grazie al 5G, per esempio, nuove linee di produzione possono essere progettate in tempi rapidi e in modo estremamente flessibile. 

 

Oggi si parla molto di sostenibilità. Che risvolti vi attendete?

 

E. I. Mentre in passato ogni nuova generazione di reti mobili ha aumentato il consumo di energia e le emissioni di CO2, grazie a importanti investimenti in ricerca e sviluppo il 5G si presenta dal punto di vista energetico come lo standard più efficiente mai sviluppato. Il portafoglio di prodotti e soluzioni 5G di Ericsson è già oggi 6,6 volte più efficiente a livello di consumi energetici rispetto a quello del 4G, a parità di dati trasferiti, e ha l’obiettivo di diventare dieci volte più efficiente entro il 2022. Inoltre con il report “Exponential Climate Roadmap Action” abbiamo evidenziato che la digitalizzazione in corso può consentire fin da subito la riduzione del 15% delle emissioni globali in molti settori, quali utilities, trasporti e logistica, costruzioni, manifatturiero e agricoltura. 

                  

 

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