06/04/2021 di Redazione

Intel presenta i nuovi Xeon Scalable, i chip delle “meraviglie”

I processori Intel Xeon Scalable di terza generazione (“Ice Lake”) si rivolgono a cloud, edge, telco, intelligenza artificiale e supercalcolo, vantando nuovi record di prestazioni e caratteristiche di sicurezza.

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I processori Intel Xeon Scalable di terza generazione, nome in codice “Ice Lake”, mettono in mostra le loro “meraviglie” in diretta streaming, in un evento titolato appunto “How wonderful gets done”. Si tratta della prima famiglia di chip destinati ai server a impiegare la tecnologia di processo a 10 nanometri, finalmente messa a frutto dopo anni di ritardo nella tabella di marcia di Intel. L’azienda di Santa Clara ha definito Ice Lake come “la piattaforma per data center più avanzata” mai introdotta sul mercato, capace di garantire un incremento di prestazioni medio del 46% rispetto ai processori Xeon Scalable di seconda generazione. 

 

La percentuale è stata calcolata sui carichi di lavoro più tipici dei data center, ma Intel sottolinea la varietà dei casi d’uso di questi processori, capaci di garantire velocità e ottimizzazione dei workload per il cloud, per attività di high performance computing (Hpc), per i servizi di telecomunicazione, per applicazioni edge, per la crittografia e per l’intelligenza artificiale. Nel comunicato stampa di lancio Navin Shenoy, executive vice president e general manager della divisione Data Platforms Group, rincara la dose definendo la nuova piattaforma come “la più flessibile e performante della nostra storia, progettata per gestire la varietà dei workload dal cloud alle reti, all’edge”.

 

Navin Shenoy, executive vice president e general manager della divisione Data Platforms Group

 

 

Durante l’evento in streaming, Shenoy ha anche citato il “confidential computing”, un modello di utilizzo del cloud compatibile con le esigenze di sicurezza e riservatezza dei dati di alcune applicazioni e settori, come la ricerca medica.  Intel propone questo approccio  tramite l’accordo con Microsoft, portando gli Xeon Scalable nei data center di Azure. Altri accordi sono stati siglati con Oracle, che ha appena aggiunto gli Xeon Scalable di terza generazione all’interno della propria offerta cloud, e negli Stati Uniti con Verizon, che utilizza questa piattaforma per erogare i propri servizi di 5G attraverso la virtualizzazione delle funzioni di rete (con grandi vantaggi di scalabilità e di availability per i clienti).

 

Le caratteristiche tecniche degli Xeon Scalable
La gamma dei nuovi chip arriva a proporre un massimo di 40 core di calcolo, surclassando di molto il limite di 28 della precedente generazione. L’offerta supporta fino a 6 terabyte di memoria di sistema per socket, fino a otto canali di memoria DDR4-3200 per socket e fino a 64 corsie PCIe Gen4 per socket.

 

Altre novità sono gli acceleratori per i carichi di lavoro di crittografia e di intelligenza artificiale, il supporto alla Total Memory Encryption e il Software Guard Extensions (Sgx). Per quanto riguarda l’accelerazione AI integrata, Intel sottolinea come questa sia una caratteristica unica nel mercato delle Cpu destinate ai server. Ma soprattutto sottolinea il confronto con la concorrenza: le ottimizzazioni hardware e software consentono nelle attività di AI prestazioni “superiori del 74% rispetto alla generazione precedente, risultati fino a 1,5 volte superiori rispetto ad Amd EPYC 7763 in venti tra le operazioni di intelligenza artificiale più diffuse, e prestazioni fino a 1,3 volte superiori rispetto alla Gpu Nvidia A100 in venti tra i carichi di lavoro di intelligenza artificiale più diffusi”.

 

 

Quanto alla crittografia, la tecnologia integrata Crypto Acceleration offre “prestazioni senza precedenti in una serie di importanti algoritmi crittografici”. L’utilità è massima per quelle aziende che, come gli operatori di e-commerce,  elaborano milioni di transazioni al giorno e che dunque possono sfruttare l’accelerazione crittografia per proteggere i dati dei clienti senza impattare sui tempi di risposta dei loro siti Web e applicazioni. Sgx è invece un insieme di istruzioni che protegge il codice e i dati sensibili delle applicazioni eseguendo delle partizioni, cioè riducendo la superficie d’attacco potenziale. Disponibile sui processori Xeon Scalable a 2 socket con enclave, questa tecnologia può isolare ed elaborare fino a 1 terabyte di codice e dati per supportare i carichi di lavoro tradizionali. 

Dall’analisi dei video al 5G

Lisa Spelman, corporate vice president Xeon and Memory Group, è spettato il compito di illustrare le meraviglie dei nuovi processori in vari scenari di utilizzo.Entro il 2025 il 85% dei dati sarà generato fuori dai data center e questa creerà una straordinaria opportunità per le aziende di analizzare i dati in real time”, ha detto Spelman. “Tutti comprendiamo i vantaggi di spostare il calcolo più vicino al luogo in cui i dati sono creati”. Per questo serviranno però grandi capacità di calcolo in tempo reale, capacità che gli Xeon Scalable possono offrire. Gli scenari d’uso spaziano dalle telecomunicazioni all’industria, passando per la videosorveglianza e l’analisi dei flussi video. Qui, in particolare, i nuovi chip possono accelerare (fino a 1,56 volte rispetto ai tempi della precedente generazione) le operazioni di inferenza di intelligenza artificiale utili per la classificazione delle immagini.

Per sostenere le applicazioni 5G e la loro notoria “fame di dati”, invece, è necessario ottimizzare le reti con tecnologie di virtualizzazione delle funzioni di rete e con tecnologie MiMo. Gli Xeon Scalable di terza generazione garantiscono, rispetto alla seconda generazione, un incremento del 62% nelle prestazioni su reti a larga distribuzione e carichi di lavoro 5G rispetto alla generazione precedente.

Spelman cita, naturalmente, anche il cloud. I nuovi chip sono progettati e ottimizzati per i carichi di lavoro nel cloud e un aspetto da sottolineare è la loro ampia compatibilità software con le piattaforme e con i servizi di molti fornitori: questo significa, per i clienti, la flessibilità di spostare i carichi di lavoro tra i data center on-premise e quelli dei provider di loro scelta. A detta di Intel, attualmente sono più di 800 i cloud provider che già impiegano la piattaforma Xeon Scalable. I più importanti stanno pianificando di introdurre entro quest’anno servizi basati sui processori di terza generazione. In particolare, Intel ha lavorato con Oracle per ottimizzare il funzionamento dei processori nei sistemi Exadata forniti come hardware o come macchine virtuali in cloud. 

Pat Gelsinger, Ceo di Intel

 

Tanti auguri a Pat Gelsinger

Il finale è tutto per il nuovo amministratore delegato, Pat Gelsinger, accolto virtualmente sull’altrettanto virtuale palco da una carrellata di auguri di buon lavoro da parte di suoi omologhi, fra cui Michael Dell (Ceo di Dell Technologies) e Chuck Robbins (Ceo di Cisco). “La tecnologia non è mai stata così importante quanto lo è oggi”, ha detto Gelsinger, facendo riferimento agli effetti della pandemia di covid-19 sull’accelerazione digitale della società. 

Per Intel è un giorno nuovo. Non siamo più soltanto una società di Cpu, ma di software, di semiconduttori e piattaforme, packaging e di processi”, ha proseguito Gelsinger, ricordando il recente annuncio della strategia battezzata “Idm 2.0”.Sono certo che potremo aiutare i nostri clienti ad attraversare le incredibili trasformazioni di questo tempo”.

 

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