17/07/2015 di Redazione

La sfida di Samsung Pay alla Mela parte dalla Corea del Sud

La compagnia asiatica ha lanciato i primi test ufficiali del proprio servizio di pagamento tramite smartphone. Il sistema verrà introdotto su larga scala nei prossimi giorni, per arrivare poi anche negli Usa. A differenza di Apple Pay, il prodotto coreano

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Un colosso come Samsung non poteva mancare all’appello, ma poteva almeno fare uno sforzo di fantasia maggiore. La compagnia asiatica ha infatti approntato il lancio del proprio sistema di pagamento mobile, che ha fatto la sua comparsa da poche ore per alcuni utenti selezionati in Corea del Sud, tramite i Galaxy S6 ed S6 Edge. E come lo ha chiamato? Samsung Pay. Giusto per far capire “contro” quale azienda vuole spingere il proprio prodotto. Ma, a differenza della piattaforma concorrente Apple Pay, il servizio della compagnia coreana presenta alcune differenze. Si basa sempre su Near field communication (Nfc), ma oltre a sfruttare le funzionalità di questi chip supporta anche i lettori di carte con tecnologia Magnetic secure transmission (Mst), vale a dire tutti i Pos attualmente utilizzati nei negozi. Un vantaggio per i commercianti, che non sono quindi costretti ad aggiornare i propri Point of sale con la Nfc. Con la Mst è possibile creare tramite dispositivo mobile campi magnetici capaci di modificarsi in un breve lasso di tempo, che vengono poi al lettore.

Praticamente, lo smartphone può comportarsi come una vera e propria carta di credito o di debito: è sufficiente avvicinarlo al Pos, che interpreta il segnale magnetico come il classico swipe della tessera. Samsung è riuscita a implementare questa tecnologia grazie all’acquisizione di LoopPay, avvenuta pochi mesi fa. Il sistema sviluppato dalla startup prevede una custodia in cui viene inserita la carta. Questo guscio va applicato al telefono, iPhone o Android, che si trasforma così in un mezzo di pagamento alternativo.

Per utilizzare Samsung Pay, che verrà in seguito lanciato anche negli Stati Uniti, basta avviare l’app dedicata quando si deve effettuare la transazione, avvicinare lo smartphone al terminale e autorizzare il pagamento con l’impronta digitale. Ovviamente, prima vanno aggiunte le tessere al proprio portafoglio virtuale. Dopo avere lanciato per la prima volta l’applicazione, si dovrà effettuare l’accesso all’account Samsung e scegliere quale metodo di autorizzazione utilizzare. È possibile infatti sostituire l’impronta digitale con un Pin.

Per registrare le carte di credito o di debito, si deve fare tap sul segno “più” e fotografare le informazioni delle tessere, oppure inserire i codici manualmente. Il processo di autenticazione va poi completato tramite Sms, a cui segue la registrazione della firma elettronica. L’app tiene traccia anche della cronologia dei pagamenti effettuati ed è possibile eliminare in qualsiasi momento le carte memorizzate. In merito alla sicurezza del sistema, il colosso coreano specifica che i numeri delle tessere non risiedono fisicamente sul dispositivo e non vengono trasmessi durante le transazioni.

Sono invece sostituiti ogni volta da un token univoco protetto da crittografia, collegato direttamente dalla banca alla carta di credito o di debito. Inoltre, i Galaxy S6 ed S6 Edge sono equipaggiati con la piattaforma Samsung Knox, incaricata di sorvegliare costantemente l’eventuale presenza di attività sospette nei dispositivi. In caso di smarrimento dello smartphone, infine, è possibile bloccare da remoto il device e cancellarne tutti i contenuti utilizzando la funzione Find my mobile.

 

 

Il settore dei pagamenti digitali è quindi sempre più affollato, con gli utenti che iniziano ad apprezzarne le caratteristiche. Oltre alla capofila Apple e a Samsung, anche Google ha presentato dai palchi spagnoli dell’ultimo Mobile World Congress il sistema Android Pay. A differenza dei servizi di Cupertino e di Seul, non si tratta di un’applicazione, ma di un insieme di Api rivolte agli sviluppatori che vogliono integrare la soluzione di pagamento mobile all’interno degli applicativi pensati per il robottino verde.

 

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