28/01/2020 di Redazione

Libra orfana di Vodafone, che fine farà la criptovaluta di Facebook?

Il progetto di cryptocurrency appare ancor più lontano dal realizzarsi dopo l’uscita di Vodafone dal gruppo di partner della Libra Association.

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Libra sì o Libra no? Ancora è presto per decretare il successo o la morte del progetto di criptovaluta di Facebook, annunciato in pompa magna nel giugno del 2019 ma da subito osteggiato da più parti. Da istituzioni politiche, banche, garanti della privacy e Ong si erano levati dubbi e contestazioni su un’iniziativa che, se realizzata, promette di rivoluzionare il sistema di pagamenti mondiale con una criptovaluta che è allo stesso tempo una stablecoin. Ma Libra ha perso i pezzi strada facendo: la lista iniziale dei partner ha registrato una defezione dopo l’altra, mentre Facebook si barcamenava tra interrogazioni parlamentari e nuove promesse sul fatto che  il progetto, magari con qualche ritardo, si realizzerà.

 

Qualche giorno fa l’ennesima batosta: dal circolo della Libra Association si è sfilata anche Vodafone, come già fatto nei mesi scorsi da  Booking, PayPal, eBay, Visa, Mastercard, Stripe e Mercado Pago. Al pari della maggior parte degli altri defezionari, la società di telecomunicazioni britannica non ha espresso chiaramente i motivi dell’abbandono, limitandosi a dire attraverso il proprio ufficio stampa che l’azienda desidera “dare un vero contributo all’estensione dell’inclusione finanziaria”. 

 

“Restiamo fortemente impegnati per quell’obiettivo”, proseguiva la nota, “e crediamo di potervi contribuire al meglio focalizzando i nostri sforzi su MPesa”. Si tratta di un servizio che in Africa permette ai clienti di Vodafone sprovvisti di conto corrente bancario di appoggiarsi al conto telefonico per eseguire e ricevere pagamenti, incassare stipendi, ottenere prestiti a medio termine e altro ancora.  Da Vodafone è giunta anche una generica dichiarazione possibilista sul futuro: “Continueremo a monitorare gli sviluppi della Libra Association e non escludiamo la possibilità di future collaborazioni”.

 

Gli attuali membri della Libra Association

 

Ora rimane da capire che cosa ne sarà di Libra. Nella lista dei partner del progetto di Facebook (gestito dalla controllata Calibra)  figurano ancora nomi importanti, come quelli di Uber, Lyft, Coinbase, Iliad, Spotify, PayU. I supporter di maggior peso, tuttavia, si sono defilati uno dopo l’altro, scoraggiati dagli ostacoli normativi e dall’eccessiva attenzione del mondo politico e istituzionale. All’indomani dell’uscita di Vodafone, l’ufficio stampa della Libra Association ha fatto sapere che “nonostante l’assetto dei membri dell’associazione possa cambiare nel tempo, la progettazione della governance e della tecnologia di Libra assicura che il sistema di pagamento resterà resiliente”. 

 

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