25/03/2024 di redazione

AI e calcolo edge trasformano la meccatronica

Vhit, storica azienda cremonese, ha adottato il machine learning su sistemi Lenovo per migliorare la produzione e la manutenzione degli impianti.

(Immagine: Vhit)

(Immagine: Vhit)

L’intelligenza artificiale è questione di curiosità, conoscenza e predisposizione mentale, ancor prima di essere una tecnologia, e può affiancarsi alle persone senza sostituirle, ma anzi valorizzandole. Con questo spirito l’AI è stata accolta all’interno di Vhit, impresa industriale di meccatronica che produce cilindri, pompe e altre componenti destinate al mercato automobilistico, all’off road e all’aftermarket. Radicata nel cremonese ma acquisita nel 2002 dal gruppo cinese Weifu High-Technology, l’azienda conta circa  circa 600 dipendenti e sviluppa un fatturato di 140 milioni di euro, sfornando dalle proprie fabbriche circa sei milioni di pezzi l’anno.

Dalla sua fondazione, 64 anni fa, a oggi, il digitale ha profondamente trasformato il modo in cui l’azienda lavora. “La nostra intera filiera, dalla progettazione alla vendita, è in Italia”, ha raccontato Corrado La Forgia, general manager di Vhit. “Perché usare l’AI? L’intelligenza artificiale non è una tecnologia bensì una scienza ed è abilitante per l'industria 4.0. Dev’essere adottata non perché sia di tendenza o perché esistano degli incentivi, ma perché deve servire. E a noi serve in quanto il settore dell’automotive ha delle basse marginalità per le aziende come la nostra, quindi c’è un’esigenza di rientrare nei costi e allo stesso tempo abbiamo una grande bisogno di creatività per progettare cose nuove”.

Per garantirsi la necessaria capacità di calcolo e di storage, anche nell’edge, l’azienda cremonese ha scelto le tecnologie di Lenovo, in abbinamento ai software per ambienti industriali di Lynx Mosa. L’AI, innanzitutto, ha aiutato Vhit a velocizzare e rendere più precise le attività di controllo qualità. Il rilevamento dei difetti di produzione era un’attività tediosa e pesante per il personale, ma anche l’uso di controlli ottici tramite videocamera garantiva un’accuratezza incostante, a seconda delle condizioni di luce presenti. Ora, invece, il sistema di AI realizzato scompone l’immagine dell’oggetto in pixel e la analizza tramite machine learning, per poi determinare su base statistica se il pezzo è buono o fallato. I sistemi edge di Lenovo consentono un calcolo di prossimità, dunque analisi immediate, che vengono inviate al sistema Mes (Manufacturing Execution System) senza passaggi intermedi. “L’AI non decide ma fa delle proposte”, ha sottolineato La Forgia. “È sempre l’uomo a definire il livello di accuratezza oltre il quale ci si può fidare”.

Un server edge di Lenovo

Un server edge di Lenovo

La seconda soluzione di AI in uso si basa su server edge di Lenovo dotati di Gpu Nvidia: si tratta di un’applicazione che permette di consolidare dati da diverse linee di produzione ed eseguire su di essi dei calcoli di machine learning. In caso di anomalie rilevate nei materiali o nell’equipaggiamento, il personale viene allertato in tempo reale. “Abbiamo ridotto quasi a zero la possibilità di avere un errore su un veicolo, quindi di avere problemi alla guida”, ha spiegato il general manager. “Questo significa poter dare garanzie di qualità al cliente e all’utilizzatore finale”. Le due soluzioni edge utilizzano server Lenovo ThinkSystem SE350 e ThinkEdge SE50, con Gpu Nvidia T4, e il software Lynx Mosa for Industrial. Vhit ha messo a punto algoritmi di machine learning proprietari.

L'azienda ha iniziato a utilizzare l’intelligenza artificiale anche in altri ambiti, come la manutenzione predittiva e l’estensione della vita dell’utensile. Ha potuto, per esempio, realizzare un “revamping digitale” su una macchina molto datata, che è stata dotata di sensori per poter misurare temperatura, vibrazione, pressione e altri parametri, indicativi di possibili guasti incombenti. Altro esempio è un’applicazione di analisi dati per l’early warning: algoritmi determinano, con deduzioni probabilistiche, l’esistenza di anomalie che sono sintomo di problemi in fase iniziale.

Vhit sta anche sperimentando con l’AI generativa: “Abbiamo dato in pasto a ChatGpt tre anni di interventi di manutenzione”, ha raccontato il general manager. “ChatGPt non è ancora uno strumento enterprise, è troppo vasto, ma con mia stessa sorpresa abbiamo scoperto che interrogandolo la qualità della risposta è molto elevata, spesso vicina all’azione corretta da svolgere. Questo è un enorme vantaggio per un operatore che, magari di notte, deve capire come intervenire su un guasto”.

L’intelligenza artificiale, quindi, ha permesso all’azienda di meccatronica di guadagnare efficienza, velocità e precisione, migliorando la qualità dei prodotti e la soddisfazione dei clienti. Inoltre si sta dimostrando preziosa anche per la manutenzione predittiva, dunque per il taglio dei costi e dei tempi di inattività. “I sistemi diventano sempre più complessi ma l’AI consente di sfruttare i dati qui e ora, di analizzarli mentre le cose accadono”, ha commentato La Forgia. “Ovviamente questo può essere fatto se c’è la giusta infrastruttura e soprattutto se esiste una passione alla conoscenza dei nuovi strumenti”.

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