La digitalizzazione dei documenti è un tema ormai radicato, ma Archiva Group ha iniziato a occuparsene fin dalla sua fondazione, oltre 25 anni fa. Da allora, la volontà di sperimentare e integrare per tempo gli sviluppi tecnologici più promettenti ha caratterizzato l’evoluzione dell’azienda: “Due decenni fa non si parlava certo di cloud”, ricorda il Coo della società Alberto Gazzani, “ma noi fornivamo già al mercato B2B un servizio di archiviazione sostitutiva e digitale con valore legale e fiscale. Lungo questa china ci siamo mossi nel tempo per occuparci sempre più di processi, a partire dalla fatturazione elettronica”.
Oggi i documenti altro non sono che uno dei tanti contenitori di dati ed è su questi che si stanno concentrando le attenzioni dei provider tecnologici, proponendo soluzioni varie per la loro gestione, sempre più costruita sull’integrazione con l’intelligenza artificiale. A simboleggiare il cammino che anche Archiva ha seguito in questa direzione c’è Requiro, suite che racchiude la gestione di tutti i processi in qualche modo legati alla movimentazione dei documenti, divenuti dati nella loro forma digitale: “Parliamo di un vero e proprio workplace, una sorta di portale di applicazioni per gli utenti”, descrive Gazzani. “Questa piattaforma copre una vasta gamma di attività aziendali, trasformando operazioni tradizionalmente manuali in flussi di lavoro digitalizzati e automatizzati”.
Alberto Gazzani, Coo di Archiva Group
Secondo il costruttore, le applicazioni più comunemente utilizzate sono quelle di ricerca documentale (MyDocs) o di scambio fra aziende, con fornitori o clienti (Data Exchange), ma la suite comprende strumenti per il monitoraggio complessivo del patrimonio documentale (Control), per la gestione centralizzata delle Pec, la firma elettronica, la visualizzazione delle situazioni creditizie o l’aggiornamento dei contatti. Le ultime novità introdotte riguardano Rise e next2. La prima è una piattaforma di business process management per l’automazione di un ricco insieme di processi amministrativi, in ambiti come le risorse umane, i rapporti commerciali o la contrattualistica, mentre la seconda si sostanzia in un portale per la gestione dei rapporti con vari stakeholder di business (clienti, fornitori, agenzie e così via).
Nel processo generalizzato di digitalizzazione dei documenti e dei flussi aziendali, tutto si trasforma in dati e, nello scenario di quest’ultimo periodo, il concetto pare indissolubilmente legato all’utilizzo dell’intelligenza artificiale: “Noi ce ne serviamo per offrire la possibilità di interpretare il contenuto dei documenti ed estrarre le entità significative utili per la ricerca o per l’interattività con domande e risposte all’interno di domini ben definiti”, conferma Gazzani. “Abbiamo un team interno per lo sviluppo nato di recente e ora concentrato sulla generazione di algoritmi proprietari di machine learning e di declinazioni verticalizzate di Llm generalisti”.
Archiva Group è oggi presente in diversi Paesi e conta su oltre duecento collaboratori. Le ambizioni di crescita sono state di recente puntellate dal fondo Progressio Sgr, che ha siglato un accordo per un investimento di maggioranza nel capitale della società.