Immagine generata con l'AI
A supporto degli sviluppi dell’AI, diversi player del settore portano l’argomento demografico: poiché in Occidente la popolazione attiva nel lavoro sta calando, l’intelligenza artificiale nelle sue varie forme può compensare la tendenza senza sottrarre spazio al lavoro degli esseri umani, anzi fornendo un contributo sostanziale in termini di produttività. Workday ha deciso di focalizzarsi sull’aiuto alle aziende non solo nella gestione, ma anche nell’ottimizzazione del modo in cui gli esseri umani e gli agenti di intelligenza artificiale collaborano e sui risultati che la forza lavoro umano-digitale può essere in grado di produrre.
Pierre Gousset, vicepresidente Emea di Workday, indica come l’attuale sia “una nuova era per il workforce management, dove i lavoratori digitali si stanno unendo a quelli umani in un'unica forza-lavoro e per questo occorre una piattaforma unificata per gestirli come un tutt'uno. Questo è un cambiamento fondamentale e le aziende che non accoglieranno la gestione di questa complessità rimarranno indietro”.
In questa direzione si pone la recente soluzione System of Record, che il vendor ha iniziato a proporre per aiutare le aziende non solo a implementare centinaia di agenti, ma anche a gestirli in modo efficiente, un po’ come se si trattasse di dipendenti a tutti gli effetti di dipendenti. In particolare, il servizio proposto offre la possibilità di gestire gli agenti Workday e quelli di terze parti nello stesso luogo, fornendo al contempo strumenti di governance e ottimizzazione. Per fare ciò, esso dispone di strumenti per integrare agenti aggiuntivi, definire il loro ruolo e responsabilità, monitorarne l'efficacia, stanziare e anticipare i costi, supportare la conformità e incoraggiare il miglioramento continuo.
Pierre Gousset, vicepresidente Emea di Workday
L'Agent System of Record fa parte della strategia che Workday ha intrapreso da qualche tempo e che ha già portato, nell’ultima parte del 2024, al lancio della piattaforma di agenti basati su intelligenza artificiale Iluminate, con un primo set di strumenti già disponibili, ovvero Recruiter, Expenses, Succession e Optimize, che rispettivamente si occupano di trovare candidati, consigliare talenti e automatizzare la pianificazione dei contatti e dei colloqui; creare, inviare e approvare le note spese; automatizza il processo di pianificazione della successione; individuare colli di bottiglia, inefficienze e deviazioni dalle migliori pratiche aziendali: “Questi sviluppi riguardano più l’organizzazione che la tecnologia. Ci interessa fare in modo che esista una singola fonte di verità per gestire il lavoro nell’organizzazione e deve essere tale anche per gli agenti”, ha commentato Gousset.
Per far capire che a Workday preme anche il benessere dei dipendenti, è stato creato anche Assistant, uno strumento che consente di accedere all'agente di intelligenza artificiale più adatto alle esigenze di ciascuno in ogni dato momento. Questa sorta di AI companion si presenta come un'interfaccia simile a un chatbot basato sull'AI, che risponderà alle domande e richiamerà gli agenti utilizzando il linguaggio naturale: "Il nostro obiettivo è fornire un'esperienza utente conversazionale semplice e coerente come interfaccia principale per tutti gli agenti di Workday", ha indicato Gousset, "eliminando il problema di capire ogni volta dove andare per ottenere una risposta da un agente in particolare”.
La strategia del vendor ricalca quella di competitor dal nome più altisonante, come ServiceNow, Salsforce o la stessa Microsoft, tutte impegnate a proporsi come gestori universali e guide attraverso il parco degli AI agent che già oggi sono disponibili sul mercato o lo saranno nei mesi e anni a venire. Essere uno specialista di processi legati alla gestione delle risorse umane può essere un vantaggio per chi vuole focalizzare la propria attenzione su questo fronte, ma forse sarà anche un limite se l’orizzonte si amplia a una visione più complessiva del futuro “agentico” delle aziende.