24/05/2024 di redazione

Wolters Kluwer: per l’integrazione digitale serve un progetto organico

Senza un progetto armonico, nelle aziende la digitalizzazione rischia di creare silos e di non aiutare la crescita. Claudia Bottaro di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia approfondisce il tema.

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Secondo l’indice di maturità nell’utilizzo dei software gestionali, nato dalla ricerca degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con AssoSoftware, il 13% (9% nel 2022) delle piccole medie imprese italiane si possono definire “avanzate”.

Le Pmi hanno riscontrato che i maggiori benefici portati dai software sono in qualche modo legati all’efficacia e alla governance, e citano il raggiungimento di un maggior controllo sui processi (per l’83% del campione), la riduzione degli errori (80%), la più ampia visibilità e tracciabilità dei flussi di lavoro (79%).

“Stiamo parlando di gestionali”, specifica Claudia Bottaro, Sme Evangelist di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, “ma il mondo digitale per le aziende è fatto anche di software dedicati alla produzione, alla logistica, al marketing, alla gestione della clientela. Un universo digitale sempre più pervasivo nell’impresa che dev’essere affrontato con una visione olistica per essere davvero funzionale alla crescita”.

Le imprese in generale, e non solo le Pmi, hanno ancora delle difficoltà a uniformare le logiche che portano all’acquisizione di un software gestionale, o di un Crm o di un qualunque altro strumento digitale. Dovrebbero essere parte di un insieme che armonicamente interagisce per aumentare le capacità di creare valore dell’impresa.

“Adottare e implementare soluzioni digitali che interagiscono in azienda e in produzione è sicuramente importante”, prosegue Bottaro, “ma fondamentale è il progetto che porta all’acquisizione delle soluzioni software. L’imprenditore deve aver ben chiaro l’obiettivo che vuole raggiungere. Elaborare un progetto strategico per la sua azienda, basato oltretutto su importanti componenti digitali, non è cosa semplice. Vediamo sempre di più l’imprenditore chiedere il supporto di figure consulenziali che lo aiutino nella definizione del progetto, anche a più step nel tempo. Il supporto si estende poi alla realizzazione tecnica e, cosa fondamentale, alla formazione, sua e del suo staff”. 

Claudia Bottaro, Sme Evangelist di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia

Claudia Bottaro, Sme Evangelist di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia

“È importante”, rimarca la manager di Wolters Kluwer, “che vi sia la piena consapevolezza che lo sviluppo e l’integrazione digitale devono essere un fattor comune tra tutte le componenti dell’impresa. Il grado di capacità d’interazione, di analisi e di utilizzo dev’essere omogeneo. Solo così l’intero organismo produttivo riuscirà a raggiungere gli obiettivi fissati con la realizzazione di un progetto di integrazione digitale.”

Secondo Bottaro la digitalizzazione “è un mezzo, non un fine” e il progetto complessivo dev’essere “armonico e scalabile”. Le nuove tecnologie business devono oggi ispirarsi a quelle di tipo consumer per offrire a ogni operatore professionale l’usabilità più facile possibile alla quale sono ormai tutti abituati. È opportuno creare un ambiente confortevole per ogni operatore, che così potrà avvicinare i nuovi strumenti tecnologici con maggiore empatia.

Un progetto di integrazione digitale in azienda dovrà fare leva sugli operatori e necessariamente bisognerà colmare il gap dell’esperienza digitale privata con quella della vita professionale. Lo sviluppo di gestionali per diverse funzioni dell’impresa, la loro integrazione con strumenti digitali che governano processi produttivi o logistici, dovrà avere un approccio unitario e il più possibile semplice e auto-esplicativo. Il mondo dei gestionali di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, Arca Evolution, si orienta proprio in questa direzione.

“Lo sviluppo di gestionali semplici e armonici, in grado di essere operati da più professionalità interne ed esterne all’impresa, e che siano armonizzabili con altri strumenti di governance aziendale e produttiva sono la chiave di volta verso una digitalizzazione che punta allo sviluppo dell’impresa e non all’autoreferenzialità”, conclude Claudia Bottaro.

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