Non ci sono solo big player nell’offerta di servizi infrastrutturali in Italia. CdLan è un esempio di realtà che lavora con il proprio data center, situato nel polo tecnologico Caldera Park di Milano, non ha dimensioni troppo estese, ma ha saputo comunque costruirsi un parco di grandi clienti, che ora punta ad allargare verso una fascia medio-piccola.
Nata come system integrator a cavallo di quella che all’epoca si chiamava “new economy”, la società è poi diventata operatore di telecomunicazioni nel 2003, inizialmente con la vendita di tecnologia Adsl: “Una svolta è arrivata nel 2008, quando abbiamo abbracciato la fibra e iniziato a proporre connettività a 10G, all’epoca avanguardistica”, ricorda Corrado Del Po, Ceo e fondatore di CdLan. “Questo ci ha consentito di espanderci e con questa logica abbiamo creato anche il data center, poi replicato in scala più contenuta a Roma”.
Oggi l’infrastruttura, collocata nel sottosuolo all’interno del Caldera Park, è Tier IV compliant, carrier neutral e dotata di certificazione Open-IX. Raffreddata ad aria e con densità di potenza fino a 6 Kw per rack, l’infrastruttura è sorvegliata e presidiata 24/7, interconnessa fra le proprie sedi geografiche con backbone ridondato a tre circuiti da 100Gbps e collegata ai principali punti di interscambio italiani (Mix, Namex, Top-Ix): “Offriamo servizi di colocation wholesale e cloud anche gestiti, aggiungendo la possibilità di interconnessione fra sedi, con altre reti o cloud provider”, illustra Del Po. “Già oggi è possibile connettere apparati in colocation con fornitori di cloud pubblico attraverso il nostro servizio di Meet-Me-Room, mentre in previsione c’è l’espansione verso il disaster recovery e il backup”.
Corrado Del Po, Ceo & Founder di CdLan
Ma un altro importante salto di qualità è all’orizzonte. Dopo aver lavorato fin qui essenzialmente con grandi aziende e forte capacità di personalizzazione, CdLan sta analizzando ora la possibilità di ampliare il target verso medie e piccole aziende, con dimensioni indicativamente comprese fra e 50 e le 300 postazioni, offrendo soluzioni più standardizzate: “Per arrivarci occorre aumentare la massa critica ed è per questo che stiamo valutando operazioni di fusione con realtà complementari, che ci aiutino soprattutto iniettando competenze consulenziali sulle infrastrutture gestite e nel campo della sicurezza”, specifica Del Po. “In prospettiva, vorremmo porta il numero di clienti dagli attuali 250 a un numero superiore al migliaio”. La volontà di investimento fa leva su un fatturato attualmente sui 15 milioni di euro, ma con un Ebitda di 4,5 milioni.
Un altro tema forte per CdLan è quello della sostenibilità. L’azienda è diventata benefit nel 2022 e utilizza energia completamente green certificata all’origine: “Il nostro rispetto dell’ambiente si misura in diversi modi”, rimarca Del Po. “Siamo carbon-neutral perché siamo in grado di misurare le nostre emissioni e attivare le opportune compensazioni. Alimentazione e condizionamento rispettano le necessità di continuità del servizio ma sono ottimizzati e, inoltre, abbiamo ormai adottato il full smart working”.