I profitti di Samsung Electronics non erano scesi così in basso da quando, nell’autunno del 2016, i difetti e il necessario ritiro dal mercato dei Galaxy Note 7 avevano pesato sui conti trimestrali. Il problema ora è un altro: è calata la domanda di chip di memoria e di display, due delle attività di produzione della società sudcoreana, che su questa dinamica aveva già messo le mani avanti nelle scorse settimane. E gli analisti lo avevano previsto da mesi.
Ora la pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2019 conferma le anticipazioni di qualche settimana fa: nel periodo Samsung ha ottenuto un fatturato di circa 52.390 miliardi di won (poco più di 44,9 miliardi di dollari) e un profitto operativo di 6.230 miliardi di won (5,3 miliardi di dollari), rispettivamente corrispondenti a un calo del 13,5% e del 60,2% anno su anno. Un dato, quest’ultimo, che è forse il più preoccupante.
Buone notizie dal mondo Galaxy
Ma Samsung non si dice preoccupata, essendo il calo della domanda di semiconduttori e display ampiamente previsto. Lo bilanciano, d’altra parte, i buoni andamenti delle vendite di Apu (application processors unit) e di chip per telefoni di fascia alta. A proposito di telefoni, il Galaxy S10 ha riservato delle soddisfazioni. “Nel complesso il mercato degli smartphone è calato da trimestre a trimestre”, scrive l’azienda in una nota, “per via della stagione dell’anno debole, ma Samsung ha riportato una crescita trimestre su trimestre di fatturato grazie alle consistenti vendite del Galaxy S10”.
Per la seconda metà dell’anno l’azienda si aspetta che le vendite di smartphone aumentino ancora, a dispetto della forte competizione di mercato, sull’onda della stagionalità (l’autunno/inverno è il periodo forte per gli acquisti tecnologici consumer) e di nuovi modelli delle linee Galaxy A e Galaxy Note. A questo si aggiunge il fatto che il produttore “rafforzerà la propria leadership attraverso il nuovo Galaxy Note e prodotti innovativi come gli smartphone 5G e pieghevoli”. In queste parole si allude solo implicitamente al Galaxy Fold, e maliziosamente vien da pensare che non sia un caso: il modello pieghevole è incappato in qualche problema hardware, segnalato dai giornalisti e blogger entrati in possesso del “Fold” in anteprima, e questo ha costretto Samsung a rimandarne il lancio.
(Fonte: Samsung)
Il futuro di Samsung nei chip
Tra smartphone, televisori ed elettronica di consumo, la vendita di semiconduttori rappresenta ancora e comunque il principale business della sudcoreana e pesa per circa due terzi sui profitti. Dunque si spera - e l’azienda la pronostica - in una ripresa della domanda nella seconda parte dell’anno, mentre per il medio e lungo periodo ci si prepara a diversificare l’offerta: pochi giorni fa Samsung ha annunciato massicci investimenti per espandere le attività di sviluppo e produzione di chip logici.
Un’altra leva di crescita dei profitti sarà l’innovazione: la società “mira a rafforzare la propria competitività” completando lo il tape-out dei processori Euv (realizzati con litografia ultravioletta estrema) a 6 nanometri e lo sviluppo di quelli a 5 nanometri. Nella seconda metà del 2019, inoltre, Samsung lavorerà allo sviluppo della tecnologia di processo a 4 nm e dell’architettura di calcolo di prossima generazione.