L’intelligenza artificiale è uno dei temi caldi dell’anno, e in particolare di questa stagione estiva. Apple è, insieme a Google, Microsoft e Amazon Web Services, nella lista di chi sta investendo nel machine learning e ha appena ribadito il concetto con l’acquisizione di Turi, una startup di Seattle specializzata proprio in intelligenza artificiale. La notizia non arriva da Cupertino, bensì è stata riportata da GeekWire citando “diverse fonti informate sui fatti” e specificando che la cifra pagata dalla Mela è di circa 200 milioni di dollari.
L’offerta di Turi include strumenti per la creazione app che funzionano su algoritmi di machine learning e per l’integrazione di capacità “intelligenti” all’interno di applicazioni esistenti. Propone, inoltre, alcuni toolkit già pronti e declinati secondo diverse necessità di analisi del sentiment, data matching, previsione dei clickthroug e di altre inclinazioni dell’utente/cliente online.
In merito all’acquisizione, da Apple, interpellata da GeekWire, è giunto l’usuale “no comment”. La notizia è peraltro più che verosimile. Lo scorso anno l’azienda di Tim Cook aveva realizzato altre due acquisizioni in questo campo: quella della britannica VocalIq, la cui tecnologia di riconoscimento vocale è utile per migliorare Siri e CarPlay, e quella di Perceptio, specializzata in tecnologie di riconoscimento delle immagini a basso consume di dati (e quindi adatte a lavorare su uno smartphone).

La concorrenza intanto non è rimasta a guardare. Negli ultimi mesi Google ha compiuto alcuni passi avanti, portando nuove capacità di intelligenza artificiale nella sua piattaforma cloud e inaugurando un laboratorio di ricerca in Svizzera. E, quell che è ancor più significativo, grazie al machine learning ha potuto ridurre i consumi energetici dei propri data center Aws invece ha pianificato l’apertura di un laboratorio di ricerca a Torino, i cui lavori si concentreranno sul miglioramento dell’assistente vocale Alexa, integrato in prodotti come Amazon Echo, Echo Dot, Amazon Fire TV e Amazon Tap.
Microsoft non è da meno, con il recente annuncio delle nuove capacità di intelligenza artificiale e di comprensione del linguaggio naturale portate dentro Word, PowerPoint e Outlook per gli abbonati a Office 365.