08/04/2016 di Redazione

Verizon e Google sono in prima linea per gli asset di Yahoo

La telco, secondo Bloomberg, sembra essere in vantaggio su Big G e potrebbe presentare un’offerta già nelle prossime ore. Il gruppo guidato da Marissa Mayer vuole vendere il core business del Web e le quote della divisione giapponese. Tra gli altri preten

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La conferma potrebbe arrivare già tra poche ore. Lunedì 11 aprile scadono i termini per la presentazione delle offerte per rilevare le attività Web e gli asset asiatici di Yahoo e in prima linea, al momento, ci sarebbero due nomi: Verizon e Google, con la telco statunitense in lieve vantaggio sul colosso di Mountain View. Le indiscrezioni si stanno susseguendo in queste ore e, come riporta Bloomberg, Verizon potrebbe tentare il colpo proponendosi come principale acquirente nel primo turno di aste. Round che, sempre secondo i rumors, da cui avrebbero deciso di sfilarsi in queste ore Microsoft, At&T e Comcast. In lizza, oltre ai nomi sopracitati, sarebbero invece rimasti anche Time e i fondi di private equity Bain e Tpg.

Yahoo, qualunque sarà il nome del “vincitore”, non vede l’ora di disfarsi di divisioni e asset che rappresentano ormai soltanto un costo, per cercare un rilancio sempre più difficile. La Ceo della società, Marissa Mayer, è ormai alle strette e deve riuscire a dare una risposta credibile agli investitori.

Verizon si era già detta interessata alle componenti in vendita (o in svendita?) di Yahoo lo scorso febbraio quando, per bocca dello stesso numero uno Lowell McAdam, era stata delineata una possibile strategia di accorpamento con Aol, rilevata dalla telco nel 2015 e pagata 4,4 miliardi di dollari. Una decisione, quella di buttarsi su Yahoo, che andrebbe a braccetto con la strategia “a tre livelli” dell’operatore newyorchese: fornire ottima connettività, avere a disposizione piattaforme per portare traffico sulla propria rete e, infine, possedere contenuti che supportino tutto l’ecosistema.

 

 

Secondo Bloomberg, Verizon e Aol starebbero lavorando con almeno tre consulenti finanziari, il che significa che l’azienda è realmente interessata all’offerta. La telco, se l’acquisizione dovesse completarsi, potrebbe dare le quote di Yahoo Japan ai propri azionisti, oppure venderle. Dal canto suo, Yahoo preferirebbe comunque vendere il 35,5 per cento della divisione nipponica (valutata 8,5 miliardi di dollari) insieme al core business del Web. Ma un’operazione di questo genere sarebbe difficilmente sostenibile da parte dei fondi di private equity coinvolti nella partita.

Nel frattempo, Yahoo starebbe comunque valutando altre possibili alternative già dall’inizio di quest’anno. Le azioni della compagnia hanno perso circa un quinto del proprio valore negli ultimi 12 mesi, in quanto il piano di rinascita che Mayer ha cercato di imporre non è andato a buon fine. Alla difficile situazione interna si sono aggiunte poi le pressioni di molti “azionisti attivisti”, come Starboard Value, che stanno cercando da tempo di sostituire tutto il board societario, o almeno di ottenere la testa di Mayer.

 

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