09/02/2022 di Redazione

Con 1 miliardo di dollari Intel rafforza il suo ruolo di fonderia

Annunciato un nuovo fondo da 1 miliardo di dollari, che permetterà alla divisione Intel Foundry Services di potenziare la produzione di chip con architettura x86, Arm e RISC-V.

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La corsa alla produzione di chip sta accelerando, e Intel è in pole position. La società di Santa Clara ha creato un nuovo fondo da 1 miliardo di dollari per supportare startup e aziende che vogliano affidarsi ai suoi servizi di fonderia, veicolati dalla business unit autonoma Intel Foundry Services. Quest’ultima è un ingrediente importante nella strategia Idm 2.0 voluta dall’amministratore delegato Pat Gelsinger.

Il fondo nasce proprio da una collaborazione tra Intel Foundry Services e la divisione Intel Capital, e dovrà dare priorità agli investimenti che possono “accelerare il time-to-market dei clienti della fonderia”, dunque investimenti in proprietà intellettuale, strumenti software, architetture chip innovative e tecnologie di packaging. Intel farà anche leva sulle partnership con altre aziende che condividono la sua stessa visione: proporre prodotti modulari, con una piattaforma chiplet “aperta”, e utilizzare tutte e tre le principali architetture diffuse sul mercato, cioè x86, Arm e RISC-V.

Attualmente, tra le grandi fonderie di semiconduttori presenti sul mercato, Intel è l’unica a offrire tecnologie brevettate che funzionano in modo ottimizzato con tutte e tre le architetture. Oggi, sottolinea l’azienda, c’è una forte richiesta di componenti realizzati con architettura RISC-V, uno standard open-source che offre elevate possibilità di personalizzazione e scalabilità. E nell’ecosistema RISC-V, tra i partner del nuovo fondo figurano Andes Technology, Esperanto Technologies, SiFive e Ventana Micro Systems.

 

 

“L’innovazione prospera negli ambienti aperti e collaborativi”, ha dichiarato Saf Yeboah, senior vice president e chief strategy officer di Intel. “Questo fondo da 1 miliardo di dollari in partnership con Intel Capital, leader riconosciuto negli investimenti in venture capital, consentirà di accedere a tutte le risorse di Intel per guidare l’innovazione nell’ecosistema delle fonderie di semiconduttori”. 

Intel oggi è fortemente impegnata ad allargare la propria capacità produttiva con nuovi impianti, sia negli Stati Uniti sia in Europa. Oltreoceano sono in programma nuove fabbriche in Arizona e in Ohio, dove grazie a un investimento record di 100 miliardi di dollari entro il 2030 sorgerà un gigantesco campus composto da otto impianti produttivi a impatto zero (i primi due entreranno in funzione entro il 2025). Altri 80 miliardi di dollari Intel li spenderà in Europa per potenziare la fornitura di chip per il settore automobilistico. E con il varo del nuovo piano European Chips Act, approvato dalla Commissione Europea, la società californiana ha annunciato di voler incrementare gli investimenti in ricerca&sviluppo e potenziare la propria presenza in territorio Ue.

 

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