I documenti digitali di Adobe finiscono direttamente su Dropbox
Nuove funzionalità per la piattaforma di gestione Document Cloud, tra cui l’integrazione con il servizio di storage sulla nuvola, che consente di aprire e modificare i file senza abbandonare le app Acrobat Dc e Acrobat Reader. La software house di San Jose ha potenziato inoltre il sistema di firma digitale eSign service.
Pubblicato il 13 ottobre 2015 da Redazione

Document Cloud, la piattaforma di Adobe per la gestione dei documenti elettronici sulla nuvola lanciata lo scorso aprile, ha ricevuto in queste ore diversi aggiornamenti. La novità principale è l’integrazione con Dropbox, che permette agli utilizzatori di Acrobat Dc (il cuore “professionale della soluzione cloud) e di Acrobat Reader di aprire e modificare i file salvati sul servizio di storage direttamente dalla app di Adobe. Tutti i cambiamenti effettuati nei documenti verranno sincronizzati poi in automatico con gli originali presenti sui vari account Dropbox, sia che si tratti di licenze Basic, Pro e Business. Ovviamente, l’integrazione dà la possibilità agli utenti di sfruttare anche le più avanzate funzionalità della piattaforma di storage cloud, come l’editing collaborativo e in contemporanea con altre persone. Il nuovo “affiatamento” tra le due soluzioni è frutto di una collaborazione più ampia tra le due aziende, come annunciato da Adobe in un comunicato stampa. L’opzione di sincronizzazione, inoltre, funziona su Web, desktop e tramite applicazioni mobili (per iOs e Android).
Ma l’integrazione con Dropbox non è l’unica novità annunciata in queste ore da Adobe. La software house è intervenuta infatti anche sull’altro “pilastro” della piattaforma Document Cloud, vale a dire il sistema di firma elettronica eSign service. Tra le nuove funzionalità, un Workflow Designer visuale con drag-and-drop, che consente di utilizzare un flusso di lavoro per gestire il processo di firma digitale, che fa il paio con policy più stringenti per adempiere ai nuovi obblighi imposti dall’Unione Europea in materia, supportando così la Eu Trusted List (Eutl).
Ma, siccome le soluzioni di firma digitale nascono soprattutto per facilitare questo processo ai dipendenti in mobilità, Adobe ha introdotto anche un’applicazione nuova di zecca. Si chiama eSign Manager Dc e funziona appoggiandosi all’eSign service di Document Cloud e ad Acrobat Dc. Il software permette di sottoscrivere documenti e moduli, inviarli ai destinatari per la seconda firma, tenere traccia della risposta in tempo reale e ricevere poi il file compilato. L’applicazione è a tutti gli effetti una soluzione di Enterprise Mobility Management (Emm), che consente di gestire in modo sicuro le applicazioni mobili Document Cloud dei dipendenti, oltre che gli stessi dispositivi grazie al pacchetto Android for Work e, a breve, anche quelli di Good Technology e di Microsoft Intune.
Inoltre, è possibile anche memorizzare una firma reale utilizzando l’obiettivo dello smartphone o del tablet, per utilizzarla poi infinite volte apponendola ai documenti elettronici da compilare. Ovviamente, la firma è disponibile attraverso l’intera nuvola di Adobe ed è recuperabile di volta in volta sia da Web, che da desktop o da mobile. L’annuncio dell’azienda relativo al costante ampliamento del proprio ecosistema di partner, che comprende ora anche Salesforce, Workday e Ariba, fa intravedere per il futuro l’arrivo di ulteriori, nuove funzionalità compatibili con la suite Document Cloud e con i servizi correlati.
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