La Direttiva Nis2 sta obbligando molte aziende a cambiare il modo in cui difendono le proprie infrastrutture IT, i propri dati, ma anche la propria continuità operativa, la propria reputazione e il proprio giro d’affari. Sostituendo la precedente Nis (acronimo di Network Information Security), la nuova direttiva punta a uniformare, nelle aziende dei diversi Paesi Ue, i requisiti minimi di cybersicurezza e cyber resilienza.
Quali sono gli impatti sulle aziende oggi impegnate ad adeguarsi ai nuovi requisiti? Quali gli ostacoli da superare? Più che sulle tecnologie in uso, la Nis2 deve far riflettere sulla cultura aziendale, su abitudini di lavoro e processi organizzativi. Ce ne parla Gianni Baroni, fondatore e Ceo di Cyber Guru, società che si occupa di formazione e buone pratiche aziendali sui temi della cybersicurezza.
Gianni Baroni, fondatore e Ceo di Cyber Guru
“Con l’entrata in vigore della Direttiva Nis2, la cybersecurity non è più solo una questione tecnica: diventa un elemento strategico della governance aziendale. I consigli di amministrazione e i vertici aziendali non possono più delegare totalmente la sicurezza informatica ai team IT: devono comprenderla, integrarla nei processi decisionali e, soprattutto, formarsi in maniera continua per essere all’altezza delle nuove responsabilità che la normativa impone.
La Nis2 rafforza, infatti, il concetto di accountability, attribuendo ai dirigenti la responsabilità diretta di garantire la sicurezza delle infrastrutture digitali dell’azienda. Non si tratta solo di rispettare un obbligo normativo, bensì di proteggere il valore dell’impresa in un contesto in cui le minacce informatiche sono sempre più sofisticate. Il regolamento prevede sanzioni significative in caso di mancata conformità, ma la vera sfida non è solo evitare le multe: è costruire una cultura aziendale solida, in cui la cybersecurity sia parte integrante della strategia di business.
Il fattore umano è la prima debolezza
Uno degli aspetti più innovativi della Nis2 è l’obbligo di formazione continua per i membri degli organi di gestione. Questa misura riconosce finalmente un principio fondamentale: la sicurezza informatica non è solo una questione tecnologica, ma anche e soprattutto una questione di consapevolezza. Per anni, molte aziende hanno considerato la cybersecurity come un problema da risolvere con strumenti tecnici e policy imposte dall’alto. La realtà ha dimostrato che, senza un coinvolgimento attivo del management e una formazione adeguata, il rischio rimane altissimo.
Il fattore umano è il punto più vulnerabile di qualsiasi sistema di sicurezza: se chi prende le decisioni non ha una comprensione chiara delle minacce e delle misure necessarie per mitigarle, l’intera organizzazione ne risente. L’obbligo formativo introdotto dalla Nis2 dev’essere visto come un’opportunità: investire nella conoscenza della sicurezza informatica a tutti i livelli aziendali significa ridurre il rischio di attacchi e aumentare la resilienza dell’intera struttura.
Dalla compliance alla cultura
Con la direttiva Nis2 la sicurezza informatica diventa un elemento essenziale per la governance aziendale. Amministratori e dirigenti apicali non possono più delegare completamente il tema ai reparti di security, ma devono acquisire consapevolezza e strumenti per poter prendere decisioni strategiche e informate. Adeguarsi alla direttiva non significa solo rispettare un nuovo regolamento, ma fare un salto culturale. La cybersecurity non può più essere percepita come un costo, ma come un asset strategico che garantisce la continuità operativa e tutela la reputazione aziendale.
Le imprese che sapranno cogliere questa occasione per rafforzare le proprie difese non solo eviteranno le sanzioni, ma acquisiranno un vantaggio competitivo significativo. E attraverso i nostri percorsi di formazione, come il Board Training Nis2 progettato con questo scopo, vogliamo supportare le aziende in questo passaggio culturale, fornendo ai Consiglieri di Amministrazione e ai dirigenti della PA una formazione mirata, efficace e basata su un modello di apprendimento progressivo. In un mondo sempre più interconnesso, la sicurezza informatica è un elemento distintivo di affidabilità e serietà, e la Nis2 segna una svolta. Sta ora alle aziende decidere se subirla come un onere burocratico o trasformarla in un’opportunità per crescere e innovare in sicurezza”.